26 settembre 2011. I geologi italiani riuniti al Geoitalia di Torino sono tutti d’accordo: la transizione energetica da energie fossili a rinnovabili è in corso ed inarrestabile. Dal carbone al gas ed al petrolio si sta passando gradualmente alle energie rinnovabili e “pulite” come l’eolico, il solare e soprattutto la Geotermia. In Italia attualmente viene prodotto circa il 10% di energia geotermia su scala mondiale che ammonta attualmente a 10,7 GW e che raggiungerà 25,1 GW entro il 2010 con un incremento del 134% rispetto all’attuale capacità e con un  tasso di crescita del 9% annuo. In questo scenario il valore del mercato globale geotermico supererebbe gli 11,7 miliardi dollari entro il 2020. La scommessa a livello planetario è il raggiungimento nel 2050 della capacità di produzione geotermica di 140 GW.

Per il geologo Carlo Cassaniti, Vicepresidente dell’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia ed esperto del Consiglio Regionale delle Miniere, sta cambiando anche lo scenario italiano nella gestione degli impianti geotermici. Per Cassaniti infatti “si sta passando dall’idea delle grandi centrali geotermici di vecchia generazione alla valutazione di piccoli impianti localizzati in aree potenzialmente vocate allo sfruttamento del calore della terra e che ormai possono essere considerate a impatto ambientale zero”.

Cassaniti, che ha partecipato ai lavori della sessione scientifica sulla energia geotermica organizzata al Geoitalia 2011,  ha apprezzato quanto presentato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche sui progetti in corso a livello nazionale. “Con la collega Adele Manzella del CNR abbiamo convenuto nel sostenere con grande forza lo sviluppo delle tecnologie geotermiche ed in particolare sono stati presentati i progetti in corso quali l’Atlante geotermico e il progetto Vigor che hanno come obiettivi la caratterizzazione, classificazione e mappatura di risorse geotermiche convenzionali e non-convenzionali per produzione di energia elettrica nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia. In particolare Vigor nasce da una intesa operativa tra il Ministero delle Sviluppo Economico – DG ENRE e il Consiglio Nazionale delle Ricerche – DTA nell’ambito del POI “Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico 2007/2013”,  ed è finalizzato alla individuazione e realizzazione di interventi per ampliare il potenziale sfruttabile di energia geotermica sul territorio delle Regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia”.

In Sicilia si sta già lavorando su due aree ubicate nella porzione occidentale dell’Isola ed in particolare sulla zona di Termini Imerese e la fascia che comprende i comuni di Sciacca, Mazara del Vallo e Alcamo. Il progetto Vigor ha una durata di 24 mesi e, previa sistematizzazione di tutti i dati esistenti, produrrà tutti gli elementi di conoscenza necessari (fattibilità tecnica ed economica) ad effettuare progetti esecutivi di utilizzo delle risorse geotermiche nelle Regioni citate per produrre energia elettrica, condizionamento di ambienti e nell’ambito di ulteriori utilizzazioni in campo industriale, agroalimentare e termale-turistico.

Cassaniti infine conclude definendo “il sottosuolo come una batteria ricaricabile e  auspicando una sempre più crescente attenzione verso le politiche di energia alternativa e soprattutto la definizione in tempi rapidi del quadro normativo nazionale e regionale del settore che, ancora oggi, presenta non poche lacune come ad esempio i procedimenti autorizzativi per gli impianti a bassa temperatura”.

Comunicato Stampa ORGS

Antonio Gallitto

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Geoitalia, Cassaniti: “Geotermia sempre di più perché il sottosuolo è una pila ricaricabile”