6 maggio 2013. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e l’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Fulvio Conti, hanno sottoscritto, giovedì 2 maggio, un nuovo protocollo d’intesa che, partendo dallo sviluppo della geotermia, affronta i temi della green economy e della riduzione dei costi dell’energia.

Il documento, che fa seguito all’accordo generale sulla geotermia del 20 dicembre 2007 e all’accordo attuativo del 20 aprile 2009, costituisce un importante passo in avanti per favorire la crescita sociale ed economica dei territori geotermici, sia dell’area tradizionale di Larderello, che di quella amiatina dove, con la nuova centrale di Bagnore 4, verrà completato il programma di 112 megawatt di nuova potenza, prefigurato dall’accordo del 2007.

Il protocollo guarda con particolare attenzione agli altri usi della geotermia legati all’utilizzo del calore, per sostenere la nascita di un vero e proprio indotto nel settore termico, con l’opportunità di nuovi insediamenti produttivi nelle aree geotermiche. Rispetto ai già vantaggiosi costi del calore esistenti, Enel Green Power si impegna a ridurre ulteriormente, fino al 20%, il prezzo di cessione del calore.

Attualmente, sono cinque i Comuni teleriscaldati – Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Santa Fiora e Monteverdi Marittimo – e oltre 250 mila i metri quadrati di serre, caseifici e salumifici che utilizzano il calore geotermico per lo svolgimento dell’attività industriale. Il supporto tecnologico di Enel Green Power per lo sviluppo di analoghe iniziative potrà comportare l’impiego di oltre un milione di euro nel prossimo triennio, attraendo imprese e favorendo lo sviluppo di una green economy connessa all’uso intelligente del calore della terra.

Il protocollo sancisce inoltre il comune impegno per lo sviluppo della ricerca scientifica e dell’alta formazione nel campo dell’innovazione tecnologica nel settore geotermico sia termico, sia elettrico. In particolare, è prevista la creazione di un polo territoriale delle energie geotermiche che, avvalendosi degli enti locali geotermici e delle realtà già operanti quali il Cosvig (Consorzio sviluppo aree geotermiche), il Centro Ricerca Enel, le Università, l’Irpet e il Distretto tecnologico regionale delle energie rinnovabili, trasferisca competenze e attivi progetti di ricerca e di alta specializzazione finalizzati alla creazione di centri di competenza, sia nei territori geotermici che nell’area sperimentale Enel di Livorno.

L’accordo ribadisce anche la volontà di promuovere sinergie per l’utilizzo delle tecnologie per la media o bassa entalpia in campo geotermico, laddove vengano trovati fluidi geotermici tra i 120 e i 150 C°, che consentano l’applicazione del ciclo binario o di processi innovativi dal punto di vista tecnologico.

Enel Green Power, di concerto con le istituzioni, ha promosso incontri con l’imprenditoria locale per favorire la nascita di un distretto industriale a supporto di questa fonte rinnovabile. Un’attenzione particolare è riservata all’aspetto occupazionale e degli investimenti: la centrale geotermica di Bagnore 4 mobiliterà circa 120 milioni di euro, di cui oltre il 40% avrà una ricaduta locale, con un importante indotto diretto e indiretto. Inoltre, produrrà 310 milioni di kwh annui e soddisferà il consumo elettrico di circa 125.000 famiglie toscane.

Dal consolidamento della partnership tra la Regione e il Gruppo Enel potranno nascere ulteriori sviluppi anche sui temi della mobilità elettrica e delle smart grid – oggetto di sperimentazioni già in atto presso il Centro ricerca Enel di Pisa – e della produzione energetica da fonti rinnovabili a filiera corta, come le biomasse anche integrate alla geotermia.

La Toscana vanta un’esperienza ormai centenaria nell’energia geotermoelettrica: nel 1913 entrò in esercizio la prima centrale geotermica a Larderello, dove oggi Enel gestisce uno dei più grandi complessi geotermici del mondo con 34 impianti per circa 720 MW netti, che producono oltre 5 miliardi di kWh l’anno, pari al 26% del fabbisogno regionale e al consumo medio annuo di circa 2 milioni di famiglie italiane, con un risparmio di 1,1 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep).

Di OLIMPIA OGLIARI

 Fonte: www.geologi.info

Geotermia: la Toscana ‘accelera’ per lo sviluppo